Le elettropompe periferiche, in generale, costituiscono una valida alternativa alle pompe centrifughe e a quelle volumetriche. Scopriamo la differenza tra questi due strumenti
Le elettropompe periferiche, in generale, costituiscono una valida alternativa alle pompe centrifughe e a quelle volumetriche. Infatti, mentre nelle prime all'aumentare della prevalenza si evidenzia una diminuzione di portata e, nelle seconde, la portata non viene influenzata dalla pressione; le pompe periferiche rappresentano una via di mezzo.
La pompa periferica è generalmente utilizzata per il pompaggio di acque pulite all’interno di impianti domestici o piccoli impianti di irrigazione. Le pompe periferiche funzionano per mezzo del movimento dei giranti nel corpo pompante, nella versione autoadescante la pompa può essere messa in funzione anche se non piena d’acqua. L’auto-adescamento è infatti la capacità di aspirare l’aria nella condotta di aspirazione durante la fase di avviamento della pompa.
Per il corretto funzionamento della pompa usare esclusivamente acqua pulita, o liquidi non aggressivi, senza la presenza di sabbia o altre impurità solide.
A differenza delle pompe centrifughe, che spostano i liquidi attraverso la forza centrifuga, le pompe acqua autoadescanti funzionano per adescamento: ciò significa che la pompa è capace di aspirare l’aria presente nella condotta in modo autonomo durante il suo avvio.
Il funzionamento di una pompa autoadescante segue 4 passaggi:
Gli ambiti di impiego delle elettropompe autoadescanti sono diversi. Si possono usare allo stesso tempo:
E naturalmente, come detto all’inizio, anche a casa: consentono infatti di prelevare acqua da pozzi, serbatoi e cisterne, destinandola all’orto o al giardino, e alimentare piccoli elettrodomestici, con un notevole risparmio sull’acqua potabile.
La scelta dipende soprattutto dalle esigenze dell’utente finale.